Avere una social media policy — le regole aziendale per comunicare il brand attraverso i vari canali social — è uno dei modi più efficaci per assicurarsi che i propri dipendenti sappiano come comportarsi su Facebook, Instagram, Twitter e gli altri. Non basta avere un social media manager professionista per essere al riparo da errori imbarazzanti: ricordate le varie gaffe compiute da Carpisa su Facebook (e non solo), con i suoi video accusati di maschilismo e mancanza di sensibilità? O quando addirittura l’account Twitter della catena di hamburger Wendy pubblicò un immagine di Pepe la rana, simbolo dei suprematisti bianchi statunitensi? Ecco, tutto questo si sarebbe probabilmente potuto evitare grazie a una policy accurata sull’uso dei social media.
Basta un errore per danneggiare gravemente la reputazione di un brand, e considerando la velocità con cui ci si muove sul web è veramente difficile riuscire — giorno dopo giorno, ora dopo ora — a veicolare messaggi virali, d’impatto, provocatori e taglienti senza mai commettere sbagli. (continua)